Il velomobile

Spaccato DF

il velomobile è un mezzo incredibile, la massima espressione di efficienza energetica tra tutti i veicoli, con pochissima energia riesce a farci percorrere distanze impensabili a velocità eccezzionali ma... partiamo dall'inizio

il nome velomobile deriva dal Francese automobile automobile (pronuncia: otomobìl), composto a sua volta dal greco αὐτός (pronuncia: autòs), "stesso, di sé, da sé", e dall'aggettivo latino mòbilis, "mobile, che si muove", pertanto con il significato "che si muove da sé". nel quale al posto di auto si è inserito vélo (contazione di Vélocipède che in italiano come in Francese è la prima forma di bici).

Quindi velomobile in sostanza significa bicimobile, ovvero incrocio tra velocipede ed automobile, con la quale ha in comune la presenza di una scocca aerodinamica (carrozzeria) più o meno portante, ma al posto del motore cela il cuore di un velocipede, ovvero i pedali, che permettono alla forza muscolare umana di muovere questo veicolo. In realta però derivando da vélo, sostantivo maschile, anche il velomobile diviene maschile, e questo è utile per distanziarlo un po' dall'automobile.  Appartengono quindi, se vogliamo, alla famiglia dei velomobili anche le biciclette carenate a 2 sole ruote, note come streamliner (in Inglese), che a parte rari casi (*), sono dedicate in maniera esclusiva alle competizioni, così più spesso si parla di velomobili riferendosi a veicoli a 3 e 4 ruote. Esulano quindi dalla categoria dei velomobili quei veicoli a pedali a 3 o 4 ruote che pur assomigliando per sagoma ad una automobilina, non sono dotati di carrozzeria, come nel caso dei rickshaw classicamente utilizzati in Italia nei centri balneari dove vengono affittati ai turisti. I classici rickshaw a tre ruote per trasporto pubblico (velotaxi) si stanno viceversa evolvendo dalla classica bicicarrozzetta a qualcosa sempre più vicino al velomobile grazie a carrozzerie sempre più estese protettive e profilate anche se in realtà l'aumento di queste superfici carenate è in gran parte dovuto alla possibilità di inserirvi iscrizioni pubblicitarie.

 Intercitybike DF XL e DF standard

I moderni velomobili sono così tecnicamente ricercati ed aerodinamicamente profilati, che con potenze di poco superiori ai 100/150 W riescono ad esprimere in piano velocità prossime ed anche superiori ai 40 km/h, così il classico ciclista medio riesce a muoversi nel traffico alla stessa velocità del traffico stesso, senza esserne mai di intralcio semmai oseremmo dire di moderazione.

Agli albori, grande successo anche commerciale è stato frutto del signor Charles Mochet, che cominciò a costruire delle automobiline a pedali negli anni 30 e poi riprese una bella produzione nel periodo della seconda guerra mondiale, quando i motori per motorizzare le sue automobiline erano disponibili, ma mancava del tutto il combustibile.

Vélocar (Wikipedia)   Velocar

Venendo più ai giorni nostri, un velomobile che ha fatto la storia è l'Alleweder progettato alla fine degli anni 80 da Bart Verhees e costruito poi a partire dal 1992 dalla Flevobike di Dronten (NL). Costruito in alluminio l'Alleweder riesce a mantenere il peso entro limiti interessanti e ad avere comunque una buona penetrazione aerodinamica; la grande diffusione dell'Alleweder è anche dovuta al fatto che è sempre stato possibile acquistarlo anche in kit di montaggio, che ne riduceva fortemente il prezzo di acquisto.

 Alleweder

La ditta che successivamente ha preso in mano il testimone dello sviluppo dei velomobili e Velomobiel.nl fondata da Allert Jacobs, Theo van Andel e Ymte Sybrandy (tutti fuoriusciti da Flevobike), e stabilitasi sempre in Dronten, nella flevoland, ovvero l'ultimo pezzo di terra strappato al mare nel poi non così lontano 1968.

 Ymte Sijbrandij, Mango e Quest

A Velomobiel.nl dobbiamo velomobili come il Quest, il Mango e lo Strada. Il nuovo Strada era fortemente voluto da Ymte Sybrandy, che ne aveva commissionato lo sviluppo a Daniel Fenn, tecnico tedesco che aveva già lavorato nello sviluppo di altri modelli per la ditta go-one, questo però ha portato a dissapori interni e quindi alla divisione della ditta, Ymte ha così creato la Intercitybike.nl con la quale ha portato avanti la produzione del nuovo Strada DF, rinominato successivamente alla scissione solo DF, che ha portato ancora più in alto l'asticella delle prestazioni, ma anche della fruibilità, visto che il peso totale si posizionava poco sopra i 24 chili, e può scendere anche sotto i 19 per le versioni speciali fuoriserie.

Velomobiel.nl ha reagito mettendo in produzione il Quattrovelo, modello a 4 ruote che fa della stabilità, del comfort e della capacità di carico le armi vincenti soprattutto per un uso di commuting quotidiano.

 Quattrovelo

ecco un piccolo video dove si percepisce la velocità di un velomobile

https://www.facebook.com/EreticVehicles/videos/371074870189980/

 

  Catrike Dumont

Il Trike è una bicicletta a 3 ruote che proprio per questa caratteristica sta in equilibrio da sola. Due sono le grandi famiglie dei trike: delta, con due ruote posteriori ed una anteriore, e tadpole che viceversa hanno un'unica ruota posteriore e due anteriori. Le nostre preferenze sono per quest'ultimi che a caratteristiche di guida più avvincenti sposano una trasmissione di potenza, all'unica ruota posteriore, più semplice e diretta. Anche i delta hanno il loro perchè, di base si prestano meno alla velocità ed hanno una minore stabilità anche vista la seduta normalmente più alta (che per alcuni utenti è comunque un vantaggio). I trike sono sempre veicoli divertentissimi e godibilissimi, in salita ci permettono di procedere anche ad andature molto ridotte consentendoci di dirigere tutte le nostre forze sulla pedalata senza "sprecare" energie per l'equilibrio, si presta quindi in maniera egregia al turismo, per la possiblità di salire qualsiasi pendenza anche con notevoli bagagli al seguito, e di approfittare dei panorami che ci si parano davanti come fossimo seduti al cinema in prima fila, senza manubri o quant'altro a ridurci la visuale.

Ecco la nostra Daniela Pangrazi che al Campionato Mondiale 2019 di Nandax si è classificata al secondo posto nel trike femminile a bordo di un Catrike Pocket appositamente preparato qui da eretic.

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Recumbent o reclinate in Italiano, sono tutte quelle biciclette che non essendo limitate da anacronistici regolamenti sportivi si sono evolute con l'ergonomia come valore principale e l'aerodinamica come contenuto acquisito. La posizione che si assume su queste bici è "naturalmente" seduta, con la schiena più o meno inclinata (che appoggia sullo schienale), con i piedi più o meno alti, proprio in funzione dell'indole della bici o delle caatteristiche preferite dal ciclista; ognuno di noi infatti ha i suoi gusti e preferenze particolari, chi ama la montagna, chi la velocità, chi il turismo a largo raggio o il commuting giornaliero. Biciclette uguali anche con semplici modifiche all'inclinazione della seduta o al manubrio, possono cambiare molto nello spirito e trasformarsi rapidamente da biciclette tuttofare in vere e proprie "racer". La velocità resta comunque un tratto caratteristico delle recumbent, la postura che si assume una volta seduti su queste bici si risolve sempre in una minore sezione frontale alla quale corrisponde una migliore penetrazione aerodinamica. Diciamo che seduti sulla recumbent più tranquilla si ha una sezione frontale non superiore a quella che si ha seduti sulla "specialissima" di turno, ergo con la bent più paciosa non si è in grossa difficoltà a tenere le velocità classiche dei gruppetti di appassionati del "giro".

Normalmente sulle biciclette reclinate si utilizzano pedivelle più corte che, oltre ad ottimizzare ulteriormente l'aerodinamica, consentono di tenere cadenze maggiori con facilità, ma soprattutto affaticano meno le ginocchia. Infatti data la posizione fissa dei glutei sulla sella, con pedivelle lunghe l'angolo tra tibia e femore risulta essere superiore a quello che si ha su una bicicletta classica, dove si "va a cercare" il pedale, ruotando col bacino attorno al fulcro creato dal sellino. Produttori come Catrike dotano tutta la loro produzione di pedivelle da 165 mm, mentre non è raro che ci si spinga anche a 155 mm, ma anche in alcuni casi fino a 140 mm o meno.

Pelso Brevet

Il nostro obbiettivo è lo sviluppo della mobilità sostenibile, in particolare a propulsione umana.

Eretic quindi si occupa di ricercare e distribuire tutte quelle soluzioni interessanti che migliorano la nostra mobilità. Biciclette reclinate, trikes, velomobili, cargo bikes, crank forward...
Catrike, Velomobiel.nl, Intercitybikes.nl, Pelso, Raptobike, M5, Challenge, Velomo, Bakfiets, Bigfish, NuVinci, sono solo alcuni dei marchi che distribuiamo ma molti sono i nostri contatti con le ditte produttrici; se non riesci a trovare il prodotto che ti interessa, chiamaci senza timore. 
Di pari passo CycleForge (il marchio usato per le nostre creazioni) progetta e realizza quello che ancora non c'è, lasciando correre la fantasia ma anche lavorando su richiesta dei clienti con particolari esigenze! Il nostro workshop è dotato di tutte le fondamentali macchine utensili, ed anche di una stampante 3D con la quale possiamo realizzare tutta una serie di prototipi o particolari speciali.
Eretic non è solo mobilità, la nostra ricerca va oltre, cerca di applicare l'energia umana a molti momenti della nostra giornata.
Qui non si parla di religione, si parla invece di mezzi per una moblità sostenibile. Se solo vogliamo possiamo scegliere di muoverci in maniera differente, all'inizio non è una scelta facile, ma se riusciamo a superare le nostre piccole resistenze poi ci aspetta un'esperienza bellissima.

L'etimologia ci offre un punto di vista diverso dal tradizionale: l'eretico è colui che ha compiuto una scelta, una scelta divergente. Questa parola ci fiorisce in bocca senza alcuna implicazione morale: non contiene un giudizio su ciò che l'eretico sceglie. E ci provoca una domanda: chi non è eretico opera comunque una scelta o fluisce all'interno del gregge?
Oggi tanta ricchezza di questa parola nasce dalla sua emancipazione dal contesto religioso che per così lungo tempo l'ha assorbita: in politica, nell'arte e in generale ovunque vi sia un gruppo omogeneo per credenze o idee, per valori o interessi, ci possono essere eretici, persone che scelgono di portarsi fuori dalla via usata.
http://unaparolaalgiorno.it/significato/E/eretico

Si insomma, chi è entrato in questa pagina perché pensava si parlasse di religione ha proprio sbagliato :-)